La scrittura sul disco rigido non è controllata dal nero o da qualsiasi altro software, ma è gestita dal sistema operativo, dal tipo di file system usato per formattare il disco e/o dal controller a cui è connesso il disco rigido.
A detta degli esperti, Windows non è mai stato un mostro di efficienza nel modo in cui scrive i dati sul disco, anche nel file system NTFS che al momento è il più evoluto disponibile, mentre pare che linux sia molto più efficiente a riguardo.
Non voglio iniziare una polemica su questo, anche perché non è questo il thread giusto per farlo (la discussione si può fare se interessa, ma in quel caso conviene aprire un thread separato), ma ne ho accennato qui solo per dire che il software che usi non ha alcuna influenza sul modo in cui i dati vengono scritti sul disco.
Le oscillazioni del buffer dipendono fondamentalmente dalla frammentazione del disco, ma anche dalla velocità del disco stesso, dalla velocità del controller a cui il disco è collegato, e dalla configurazione hardware del computer.
Ti faccio un esempio. Se nel computer c’è un solo disco rigido, anche se è molto capiente e c’è spazio sufficiente per memorizzare file di grosse dimensioni come i DVD, considera che comunque in quel disco rigido è installato anche il sistema operativo, e che il sistema operativo accede al disco ogni volta che è necessario (cioè in continuazione finché il computer rimane acceso). Quindi durante la masterizzazione può succedere che per qualche motivo il sistema operativo necessiti di accedere al disco rigido (magari solo perché hai deciso di aprire a tutto schermo la finestra del nero o perché stai muovendo il mouse, oppure perché inevitabilmente deve eseguire delle procedure necessarie al funzionamento del kernel), e questo inevitabilmente causa un rallentamento del flusso dati al masterizzatore.
Le oscillazioni del buffer, comunque, sono normali, e non causano danni a meno che non si verifichi lo svuotamento completo del buffer. In quel caso la masterizzazione viene temporaneamente interrotta (il laser si spegne) finché il buffer non viene riempito nuovamente. Questo non produce un sottobicchiere, ma comunque introduce un certo numero di errori sul disco (errori perfettamente correggibili, beninteso, ma che comunque peggiorano il grafico delle scansioni).
Per migliorare le prestazioni occorre usare un hardware sufficientemente dimensionato. Il che si traduce in un disco rigido veloce separato da quello in cui sono installati il sistema operativo e i programmi e collegato a un controller separato rispetto a quello del masterizzatore (per evitare ulteriori colli di bottiglia).
Tieni presente, comunque, che anche se compri un disco rigido ultraveloce (uno di quelli a 10.000 giri tanto per capirci), le oscillazioni del buffer ci saranno sempre e comunque 